L’occupazione nella filiera cineaudiovisiva, fra trasformazioni industriali, effetti della pandemia e rivoluzione digitale

11/7/2023

 

Per ogni euro investito nel settore cineaudiovisivo se ne creano 3,54 in tutta l’economia italiana: la maggior parte di essi in altri settori economici, con effetti molto positivi sulla creazione di occupazione diretta, indiretta e indotta. L’impatto dell’investimento non è uguale in tutti i territori: il moltiplicatore in termini di occupazione è maggiore nel Mezzogiorno, quasi doppio.

Servono, nei prossimi anni, migliaia di nuovi addetti nelle imprese audiovisive, in linea con lo sviluppo portato dalle tecnologie. Tecnici audio video, operatori di postproduzione ed effetti digitali, operatori di ripresa e produzione audiovideo, registi, direttori artistici, sceneggiatori, scenografi, tecnici di produzione, tecnici web, ingegneri industriali e gestionali, tecnici di marketing. Posti di lavoro qualificati, altamente specializzati. La domanda è molto cresciuta da parte di tutte le imprese del settore, sia di profili tradizionali, sia di nuove figure e professionalità. Decisiva sarà la formazione.

Sono alcuni dei messaggi chiave che emergono dall’incontro “L’occupazione nella filiera cineaudiovisiva”, convocato nella Sala ANICA a Roma per discutere a partire dallo studio di Cassa Depositi e Prestiti, realizzato e presentato da Andrea Montanino, Chief economist e Direttore strategie settoriali e impatto e dal suo team, presente con Massimo Rodà e Livio Romano.

 

All’invito dell’ANICA hanno risposto rappresentanti del Parlamento italiano ed europeo, del Governo e della Regione Lazio, che hanno apprezzato la chiarezza dello scenario sintetizzato nel documento “Le sfide della filiera cineaudiovisiva italiana”. Ha presenziato il Presidente di AgCom, Giacomo Lasorella. Sono intervenuti Roberto Marti, presidente della commissione Cultura del Senato, Federico Mollicone, presidente della commissione Cultura della Camera, Massimiliano Smeriglio, membro della commissione Cultura del Parlamento europeo e relatore del Programma Europa Creativa. Per il Governo, hanno parlato Giorgio Carlo Brugnoni, consigliere economico del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e Vicecapo di gabinetto; il ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso ha trasmesso un messaggio ai partecipanti, letto da Giorgio Tosi Beleffi: “Anica porta al centro un tema centrale come quello dell’occupazione nella filiera cineaudiovisiva, alla luce delle profonde trasformazioni che stanno interessando questo settore, in Italia e non solo. Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, in particolare negli ultimi anni, si è adoperato per dare una nuova centralità al comparto industriale dell’audiovisivo, aiutando a definire un quadro normativo programmatico volto a supportare l’intera filiera nei processi di produzione, distribuzione e digitalizzazione, adeguando gli strumenti normativi, anche in considerazione dei nuovi attori del mercato. Il nostro impegno è nel sostenere tutte le competenze indispensabili al vostro settore: insieme possiamo essere sempre più competitivi per offrire al mondo, anche per questo settore, il miglior Made in Italy in grado ancora una volta di fare la differenza”. Per la Regione Lazio è intervenuta Lorenza Lei, responsabile dell’Ufficio Cinema.

Il presidente di Anica Francesco Rutelli ha sottolineato “il forte impatto occupazionale dell’industria cinematografica e audiovisiva, un comparto che dà molti buoni posti di lavoro – e molti in più vanno formati – un settore determinante anche per la promozione del nostro Paese nel mondo e per la crescita del turismo. Ci aspettiamo dal Governo e dal Parlamento certezza sulle risorse, sulle regole e sui tempi, oltre che semplificazione delle procedure e rafforzamento della tecnostruttura che amministra un settore così dinamico e in veloce sviluppo”.

 

Dalla ricerca di Cassa Depositi e Prestiti viene alla luce un’industria in grande movimento, anche in controtendenza rispetto ad altri settori produttivi in termini di internazionalizzazione, sia per l’esportazione che per l’attrazione di investimenti. Il valore dei prodotti esportati dai Paesi europei cresce del 70 per cento fra il 2014 e il 2021, anche se l’Italia mostra ancora una struttura produttiva basata prevalentemente su piccole e medie imprese. Una delle sfide è la crescita dimensionale, che può avvenire attraverso la costruzione di un ecosistema interno equilibrato tra operatori multinazionali e nazionali, che promuova le peculiarità del settore nazionale, in particolare nel suo rapporto con i talenti, sia creativi che tecnici. Notevole è la capacità di creare lavoro: per ogni 100 milioni di euro di maggiore domanda di produzione audiovisiva in Italia, si stima una media di 2281 nuovi occupati, che si distribuiscono nella stessa filiera audiovisiva, ma si propagano per la maggior parte in molti altri settori collegati. Dalle stime sugli impatti territoriali emerge che gli stessi 100 milioni di nuova domanda di produzione audiovisiva generano effetti positivi non omogenei: al Sud e nelle isole gli occupati sono 3163, contro i 1881 nel Nord Ovest, i 2101 nel Nord est, i 2011 nel Centro. Per ciascun euro investito nel settore, il moltiplicatore per l’economia generale è pari a 3,54. Un investimento redditizio.

Uno sguardo ai cambiamenti in atto mostra velocità di crescita diverse all’interno dei segmenti del settore audiovisivo, che evidenzia nel complesso vitalità ma anche necessità di attenzione all’innovazione anche negli strumenti destinati allo sviluppo, come ha dimostrato l’importante discussione che ha seguito la presentazione, guidata dalla Segretaria Generale di Anica Francesca Medolago Albani. Sono intervenuti i rappresentanti delle Organizzazioni dei Lavoratori, Sabina Di Marco di Slc-Cgil, Fabio Benigni di Fistel-Cisl, Roberto Corirossi di UilCom ed esponenti delle Unioni dell’Anica, Benedetto Habib per i Produttori, Ranieri De Cinque Quintili per le Imprese Tecniche, Micaela Fusco per gli Esportatori, oltre a Carlo Stella per i Produttori di animazione di Cartoon Italia, a Gianluca Curti per CNA Audiovisivo e a Simone Gialdini per Anec.

 

LE SFIDE DELLA FILIERA CINEAUDIOVISIVA ITALIANA
Andrea Montanino – Chief economist e Direttore Strategie Settoriali e Impatto di Cassa Depositi e Prestiti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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