Contratto di servizio RAI (comunicato Consiglio dei Ministri)

26/1/2024

 

 

Dal comunicato stampa del Consiglio dei Ministri n. 66 del 25/1/2024

 

CONTRATTO DI SERVIZIO RAI

Il Ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha svolto una informativa al Consiglio dei Ministri in merito al nuovo contratto di servizio tra il Ministero e la Rai – Radiotelevisione Italiana S.p.a., ai fini dell’espletamento del servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale.

Il nuovo contratto di servizio, oltre a riprendere le finalità di un’informazione di qualità con approfondimenti dedicati, inchieste e dibattiti, pone grande attenzione alle nuove generazioni, allo sviluppo delle competenze per la transizione digitale e ambientale e all’inclusione sociale e culturale, con specifica attenzione alla qualità e alla quantità dei programmi che saranno oggetto di traduzione nel linguaggio dei segni, di sottotitolazioni e audiodescrizioni in favore delle persone portatrici di disabilità anche sensoriali e cognitive.

Nel corso dell’attuazione del contratto è prevista la trasformazione della Concessionaria da broadcaster a digital media company, che dovrà tradursi in un accesso facile e universale all’offerta del servizio pubblico, grazie ad un approccio multipiattaforma e che richiede la definizione da parte di RAI di una strategia di digitalizzazione in grado di valorizzare le professionalità, i modelli produttivi, la strategia distributiva, le attuali piattaforme esistenti e la definizione di quelle future.

La Concessionaria dovrà ricoprire un ruolo centrale anche sulla tematica del Made In Italy, inteso quale insieme valoriale e culturale del nostro Paese e delle sue eccellenze nel mondo al fine di superare alcuni stereotipi, e di valorizzare quelle tipicità, quelle eccellenze che sono alla base della specificità italiana, grazie anche ad un’offerta opportunamente tradotta.

Come previsto dal Testo unico per i servizi di media audiovisivi (TUSMA), sul contratto è stato acquisito il parere della Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, che è stato integrato nel testo, successivamente approvato anche dal Consiglio di Amministrazione della RAI.

 

 

 

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