L’ANICA al Seminario MiSE sul Fondo Centrale di Garanzia per le PMI

Un importante e affollato seminario, che si è svolto martedì scorso a Roma al Ministero dello Sviluppo Economico, ha sancito che il Fondo Centrale di Garanzia per le PMI, attivato per supportare le imprese di diversi settori industriali italiani, sia esteso anche al settore cinematografico.
“È un traguardo fondamentale per il nostro cinema, un riconoscimento della sua importanza strategica per lo sviluppo del Paese e della sua dignità di vero e proprio comparto industriale” ha affermato davanti ai presenti il Presidente dell’ANICA, Riccardo Tozzi.

 “Ritengo -ha aggiunto Tozzi- che questo strumento sia utile per rafforzare il processo già in atto che vede la creazione di nuove imprese di produzione cinematografica, di distribuzione e tecniche, oltre che per il consolidamento industriale di quelle già esistenti e per una loro migliore organizzazione e strutturazione. Il nostro obiettivo è crescere, perché se si sta in difesa si muore. Da qualche anno il cinema italiano ha conquistato una fetta di torta sempre più consistente, ma ora si tratta di ingrandire la torta, di far crescere il pubblico e anche le sale in cui si possa vedere cinema. Abbiamo poi la necessità di portare velocemente avanti il processo di innovazione tecnologica, determinante per stare in un mercato moderno che raggiunga fasce sempre più vaste di pubblico. Il Fondo di Garanzia per le Piccole e Media Imprese sarà un’arma essenziale per raggiungere questi obiettivi.”

Il Fondo Centrale di Garanzia per le PMI, nato nel 2000, è un meccanismo di garanzia, da parte dello Stato, che favorisce l’accesso delle PMI alle fonti finanziarie e al mondo del credito. Recentemente rifinanziato per 2 miliardi di euro fino al 2012, il Fondo può garantire le imprese fino a 1,5 milioni di euro di esposizione. Sono circa 200 le banche e 150 i Confidi che vi operano.

Dopo Stefano Selli, Capo della Segreteria del Ministro Romani, è intervenuta Claudia Bugno, Presidente del Comitato di Gestione del Fondo, la quale ha dichiarato che “la prospettiva futura, per il Fondo, è di lavorare ad un confronto e a un dialogo anche con il settore del cinema e dell’audiovisivo, al fine di diffondere la conoscenza delle potenzialità dello strumento e di aumentarne ulteriormente l’impatto sulle imprese.”
Lamberto Mancini, Segretario Generale ANICA, presentando i dati dell’industria cinema, ha avanzato ai dirigenti presenti la richiesta ufficiale di aprire, presso il Ministero per lo Sviluppo Economico, un Tavolo che coinvolga tutti i soggetti pubblici che dedicano risorse al Cinema, in primo luogo il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, così da armonizzare le politiche di sostegno al settore, siano esse comunitarie, nazionali, regionali o locali. I fondamentali del settore esposti da Mancini, su base ISTAT, hanno verificato un considerevole impatto economico annuo, pari a circa 5 miliardi di fatturato complessivo per le 5.600 imprese attive nella produzione e distribuzione di cinema, le quali danno lavoro a 200 mila addetti.
Per il MiBAC è intervenuto il Direttore Generale per il Cinema Nicola Borrelli, che ha messo in risalto la complementarietà e la convergenza tra il proprio Ministero e quello dello Sviluppo Economico, “ciascuno con i propri strumenti e guardando alla propria mission”. Non c’è, secondo Borrelli, nessuna contrapposizione tra industria e cultura nel settore cinematografico, come, più in generale, nella cultura: “Lo scopo è unico: produrre cultura.”
La proposta ANICA del Tavolo Istituzionale è stata ricevuta e rilanciata da Andrea Bianchi, Direttore Generale per la Politica Industriale e la Competitività, che ha sottolineato il ruolo particolare del Cinema nella dimensione economica del Paese e in particolare nel comparto dell’economia della conoscenza e dell’innovazione tecnologica, incarnando in pieno l’essenza del Made in Italy.  “I suoi prodotti -ha sottolineato Bianchi- sono il risultato di quella originale combinazione tra qualità e gusto, tra “sapere professionale” e competenze territoriali, tra contenuto estetico ed eredità culturale, che rende le produzioni del Made in Italy delle vere e proprie eccellenze a livello mondiale.”
Al seminario sono anche intervenuti Alberto Versace, Presidente di “Sensi Contemporanei”, Pietro Celi, Direttore Generale per l’Internazionalizzazione del MiSE, Francesca Brunori, dell’Area Fisco, Finanza e Welfare di Confindustria e Mario La Torre, Ordinario di Economia degli Intermediari Finanziari a “La Sapienza” di Roma.

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