Ricerca ANICA “Cinema e Territorio”

Nel 2009 trenta milioni di euro al cinema e all’audiovisivo dalle Regioni
L’Assessore alla Cultura della Regione Lazio annuncia la Legge Quadro Regionale
Trenta milioni al cinema dalle Regioni in un anno, 116 i milioni di euro dal 2003, ovvero dalla nascita del primo Fondo Regionale a oggi: è questo il primo risultato della Ricerca ANICA sugli strumenti di sostegno regionale e locale al cinema il cui progetto è stato presentato oggi a Venezia, ultimo appuntamento delle iniziative ANICA nello spazio Digital Expo, organizzato dalla Biennale con Expo Venice all’Hotel Excelsior di Venezia Lido.

Tale ricerca sarà completata entro la fine dell’anno, e in tale data sarà capace di offrire una visione generale delle risorse e delle opportunità offerte dagli enti territoriali. Bruno Zambardino, docente della Sapienza – Università di Roma, estensore della ricerca, ha spiegato che i fondi regionali non sono alternativi a quelli nazionali, anche se hanno in parte colmato la diminuzione di questi ultimi. Un altro risultato positivo è che l’offerta regionale di servizi e risorse al cinema ha frenato la delocalizzazione delle produzioni verso l’estero. Tra le criticità emerse, l’eccessiva frammentazione ed eterogeneità degli strumenti adottati dai diversi territori. Importante la partecipazione al convegno degli assessori alla cultura regionali di Lazio e Puglia, che hanno descritto la loro idea di politica culturale verso il cinema. Fabiana Santini, Assessore alla Cultura della Regione Lazio ha delineato le linee d’intervento in una regione a forte connotazione di settore, dal momento che il 60% delle produzioni cinematografiche e il 70% di quelle audiovisive si concentra nel Lazio. L’industria audiovisiva è la seconda della regione: per dare un’idea dell’impatto del settore sulla Regione si pensi che solo a Roma, negli ultimi 12 mesi sono stati ospitati 2500 set con un totale di quasi 8000 giornate di ripresa. Di conseguenza l’attenzione dell’Assessorato è quella che si dedica a un settore strategico dell’economia e dello sviluppo. La Santini, a nome della giunta Polverini, si propone di unificare le diverse realtà che agiscono nella Regione (“almeno 5 interlocutori diversi”, ha affermato) in un Interlocutore Unico e, in aggiunta, di sanare lo squilibrio attuale di spesa che favorisce le manifestazioni a svantaggio del supporto al comparto industriale. “Sono due questioni che intendiamo affrontare e risolvere sotto il profilo strutturale –ha annunciato- secondo criteri che si rifletteranno nel testo di una Legge Quadro Regionale sul Cinema e l’Audiovisivo”. Una legge per la quale l’Assessore Santini chiede la collaborazione degli operatori, tra cui l’ANICA, che ha personalmente ringraziato per l’opportunità di discussione data oggi. Di segno diverso l’intervento dell’Assessore alla Cultura della Regione Puglia, Silvia Godelli, per il fatto che la Regione si trova a gestire fondi per 2 milioni di euro l’anno, contro i 50 ad esempio, della Regione Lazio. Lo strumento con cui si muove la Regione Puglia è l’Apulia Film Commission che, oltre alla Regione, vede l’apporto di 22 enti locali (province e comuni). Molto importante per la Regione l’apporto dato dall’Accordo di Programma Quadro (APQ) siglato con il Ministero per lo Sviluppo Economico e il Ministero , che ha permesso di investire importanti risorse nel settore, non solo del cinema, ma anche dello spettacolo dal vivo. Proprio il rappresentante del Ministero per lo Sviluppo Economico, Alberto Versace, ha spiegato la logica di tali strumenti di intervento, raccolti nel programma “Sensi contemporanei”, da lui diretto: “siamo partiti dalla considerazione che la cultura vada considerata un’infrastruttura del Paese e come tale possa attingere a fondi destinati alla creazione di strutture sul territorio”, ha rivelato il Direttore Generale del Dipartimento Politiche di Sviluppo, aggiungendo che “tale strumento è per sua natura federale.” Sono circa 60 i milioni erogati nell’arco degli anni, grazie a tali Accordi di Programma fra lo Stato e le singole regioni, per la maggior parte rivolti al Sud, dal momento che attingono ai fondi per le aree sottoutilizzate (FAS). Ha concluso la tavola rotonda Riccardo Tozzi, che ha espresso chiaramente la posizione dell’industria nei confronti delle Film Commission: “Deve essere chiara la natura dello scambio: denaro contro localizzazione” ha dichiarato senza mezze misure Tozzi. “Non è possibile che ci si chieda, in cambio di localizzazione, quote di capitale del film. Localizzazione, organizzazione e trasparenza sono i tre criteri che devono animare una Film Commission che voglia veramente aiutare lo sviluppo del cinema nel proprio territorio. Ritengo, ha concluso il Presidente dei Produttori ANICA, che si debba andare verso esperienze come “Sensi contemporanei”, l’iniziativa avviata dal MiSE con il MiBAC, che parte dalla constatazione che è la cultura che crea l’economia e non viceversa, favorendo iniziative che agiscano permanentemente sul territorio.”

 La Ricerca

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