Il Presidente Tozzi al Convegno “Cultura, orgoglio italiano”

Il Presidente ANICA Riccardo Tozzi ha partecipato ieri al convegno “Cultura, orgoglio italiano” promosso da “Italia Futura”, l’Associazione presieduta da Luca Cordero di Montezemolo. Il convegno ha registrato le riflessioni di diversi rappresentanti del mondo della cultura in Italia, dell’imprenditoria e della politica italiane, alla presenza del Ministro per i Beni e le Attività Culturali Giancarlo Galan che ha concluso gli interventi insieme a Montezemolo.

L’incontro si è aperto con un confronto tra Andrea Carandini, Presidente del Consiglio Superiore dei Beni Culturali, e Diego Della Valle, proprietario della Tod’s. Carandini ha ricordato che lo Stato, benché obbligato dalla Costituzione a tutelare il patrimonio culturale, non può far fronte a tutto. La collaborazione con i privati è dunque un elemento vitale che lo Stato deve favorire aumentando gli sconti fiscali e favorendo sponsorizzazioni e accordi. Della Valle, che è si è impegnato nel finanziare la ristrutturazione del Colosseo, ha invitato gli altri imprenditori italiani a dare il loro contributo per la cultura perché – come ha detto anche Montezemolo – un imprenditore deve pensare ai suoi azionisti e ai suoi collaboratori, ma deve anche impegnarsi per il Paese.

Avviato il tema chiave del convegno, ovvero la collaborazione tra pubblico e privato nella speranza di nuove prospettive per la cultura italiana, gli interventi hanno prodotto numerosi spunti di riflessione sul tema, partendo ognuno dalle proprie esperienze. Si è detto che la cultura è l’identità di un paese, e i mezzi attraverso i quali la cultura italiana vive e si diffonde sono un potentissimo strumento a servizio dell’ interesse nazionale nel mondo.
Si è detto che l’opinione pubblica sembra ancora non accorgersi della grande vitalità dell’industria culturale italiana, nonostante il settore abbia dimostrato di sapersi muovere con tempismo in un mercato in continua crescita, riuscendo ad innovare la qualità e l’articolazione della propria offerta. Infatti la cultura viene troppo spesso rappresentata come il regno del piagnisteo, che attende la mano dello Stato per produrre opere finanziate dai soldi pubblici, perché del settore prevale ancora una rappresentazione assistenzialistica che non corrisponde alla realtà. Realtà che dice, invece, che alla crescita del consumo di cultura è accompagnato un crollo verticale degli investimenti pubblici.

La richiesta del mondo della cultura è dunque una rivoluzione nel modo di rapportarsi con lo Stato, che porti ad una nuova “politica culturale” fatta non solo di investimenti ma soprattutto di un nuovo quadro normativo che consenta all’industria culturale italiana di restare competitiva, che consenta sgravi fiscali, che apporti, ad esempio, un cinque per mille dell’Irpef da destinarsi alla cultura.

Su questi temi si è intrattenuto il Presidente ANICA Riccardo Tozzi, che ha voluto ricordare e spiegare la rinascita del cinema italiano avvenuta a partire dal 2000 dopo che negli anni ‘90 era sceso in fondo alle classifiche. “Se oggi in Italia il cinema italiano ha una fetta di mercato superiore al 40% (la migliore del mondo, USA a parte), se i film italiani all’estero cominciano ad andare meglio dei film di altri paesi, è merito di un gruppo di produttori e autori cinematografici che a partire dalla fine degli anni ’90 hanno deciso di affrontare i problemi del cinema italiano .
 
All’evento è intervenuto anche il regista Daniele Luchetti, che si è complimentato con Galan definendolo “il primo ministro di questo governo che ascolta il cinema” anche perché, secondo il regista, “un paese che non ha il cinema non ha più un’immagine nel mondo”.

Il Ministro Galan ha risposto alle riflessioni degli interlocutori, ritenendo degne di considerazione le proposte sul cinque per mille e sugli sgravi fiscali per l’industria culturale.

Archivio del cinema italiano
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