Dalla Pagina al Grande Schermo: Incontro con Stefano Bises al Galà del Cinema e della Fiction a Napoli

23/9/2022

 

Il 21 settembre, presso il Complesso Donnaregina Vecchia, a Napoli, si è tenuto un nuovo appuntamento del ciclo di seminari ANICA organizzati in collaborazione con la Direzione Generale Biblioteche e diritto d’Autore del MiC – Ministero della Cultura, sul rapporto tra cinema e scrittura, per questa occasione realizzato con il supporto del Galà del Cinema e della Fiction in collaborazione con il corso di Management Strategico e Marketing nel settore turistico dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.

Ospite della masterclass lo sceneggiatore Stefano Bises, autore di numerosi lavori per il cinema e la serialità tra cui “Gomorra – la serie”, “Esterno Notte”, “Speravo de morì prima” e “The Hanging Sun – il sole a mezzanotte”, film di chiusura dell’ultima edizione del Festival del cinema di Venezia.

 

 

Proponiamo a seguire alcuni spunti di riflessione di Stefano Bises, emersi durante i lavori moderati da Marco Spagnoli, critico cinematografico e regista.

IL LAVORO DELLO SCENEGGIATORE
“Per fare questo lavoro servono ispirazione, tecnica e ingegno. Queste ultime due qualità si possono apprendere, l’ispirazione invece deve essere sempre totalmente stimolata. Bisogna aprirsi al mondo e agli altri, ascoltare le loro storie e cercare nuovi spunti ovunque. E’ fondamentale mettersi sempre in discussione, perché se si pecca di presunzione non si può fare un buon lavoro”.

L’ETICA
“A mio avviso è importante il messaggio contenuto in ciò che si scrive. A differenza del giornalismo, per cui si dovrebbe riportare la realtà in maniere oggettiva, il cinema consente di riportare un punto di vista personale sulle cose. Per questo è fondamentale l’etica, sia nel lavoro sia in quello che si vuole comunicare. In questo senso il cinema o la serialità possono portare all’attenzione del grande pubblico temi sconosciuti, anche per concorrere a cambiare la percezione sulle cose”.

L’ADATTAMENTO
“Il buon adattamento deve saper cogliere lo spirito di un’opera senza necessariamente riprodurla pedissequamente. Non è importante che si prenda tutto ciò che è scritto sulla pagina; anzi, cinema e letteratura sono due linguaggi diversi e lo spirito e il messaggio del testo sono l’unica cosa veramente fondamentale da riportare”.

 

 

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