16 novembre 2024
DALLA PAGINA AL GRANDE SCHERMO: INCONTRO CON MASSIMO GAUDIOSO
SABATO 16 NOVEMBRE 2024 NELL’AMBITO DI “VISIONI ITALIANE 2024”
CINEMA LUMIÈRE – Via Azzo Gardino 65, Bologna
Nuovo appuntamento per il ciclo di seminari ANICA organizzati in collaborazione con la Direzione Generale Biblioteche e diritto d’Autore del Ministero della Cultura e tenute da professionisti dell’industria cinematografica e audiovisiva con l’obiettivo di analizzare le fasi di sviluppo di un film a partire dalla sceneggiatura.
Questo incontro è stato realizzato con il supporto della Cineteca di Bologna nell’ambito di “Visioni Italiane 2024”, la 30a edizione del Festival degli esordi organizzato dalla Cineteca nel capoluogo emiliano, e ha visto come ospite della masterclass Massimo Gaudioso, uno degli sceneggiatori più importanti del nostro cinema, più volte vincitore del David di Donatello per film come “L’imbalsamatore”, “Gomorra”, “La stranezza” e “Dogman”.
L’incontro è stato moderato dal giornalista e critico cinematografico Marco Spagnoli.
Questi alcuni degli spunti di Massimo Gaudioso nel corso della masterclass:
“Partire da un libro può essere molto difficile, specie se è molto bello o di grandissimo successo. A volte è più semplice lavorare su dei testi meno conosciuti o imperfetti. Lo sceneggiatore ha un potere di intervento maggiore in un libro imperfetto in cui ci sono spunti interessanti perché ha la possibilità di prendere solo le cose che gli interessano o che gli sembrano migliori, e farci quello che vuole.
Costruire dei personaggi e il mondo in cui si muovono è la cosa più bella. È come viaggiare: sei spinto dalla curiosità di scoprire cose nuove, conosci luoghi, storie e persone che altrimenti non avresti mai conosciuto. Quello che faccio dev’essere vivo, stimolante, ogni volta ne devo uscire accresciuto, con la sensazione di avere imparato qualcosa. Viceversa, se diventa routine, e purtroppo capita, è la fine.
Non bisogna avere timori reverenziali verso il testo che si deve adattare. Bisogna avere il coraggio di fare scelte anche coraggiose e seguire quello che si ritiene interessante. E’ quello che abbiamo fatto con Gomorra e Il racconto dei racconti. In entrambi abbiamo tolto la cornice e fatto delle scelte precise sui personaggi; scegliendo quello che ci interessavano di più abbiamo stravolto la prospettiva. Più restringi i confini della tua storia, più riesci ad approfondire quello che ti interessa”.