Il Presidente Rutelli su Repubblica: “Regole e strategie. Così torneremo nel buio delle sale”

 

Regole e strategie. Così torneremo nel buio delle sale

Le sale chiuse, la crisi dell’industria, dei professionisti, di tutti i lavoratori del cinema. E le idee per ripartire. Abbiamo ricevuto questa riflessione da Francesco Rutelli, presidente dell’ANICA, l’Associazione nazionale delle industrie cinematografiche audiovisive e multimediali.

“Mi manchi, malefico che rispondi al telefono, mentre la protagonista del film sospira la sua risposta decisiva. Mi manchi, ragazzino della fila davanti, che brandisci un bidone di popcorn mentre si conclude una scena-chiave. Mi mancate tutti, cari vicini sconosciuti nel buio della sala cinematografica. Con cui posso condividere poco, o molto; ma in verità, per due ore, condivido per intero l’esperienza che oggi mi manca: curiosità e umanità, in versione sociale.

Anch’io, con mia moglie, vedo tutto, a casa: mai tanti film, serie televisive, racconti, doc, brevi video. Mica perché lavoro con quelli che nella mia città si chiamavano “cinematografari” – le industrie del Cinema. Certo, vedo le cose, i prodotti di ieri e di oggi con sguardo un po’ diverso. Non tutti i film che ho amato li riamo allo stesso modo. Non tutte le serie, in binge-watching meritavano quelle dieci o dodici puntate. Soprattutto, penso al dopo. Cosa dobbiamo cambiare? Tutte le aziende soffriranno; alcune chiuderanno; altre, con il loro grande know-how, potrebbero essere comperate e incorporate. Molte persone sono senza lavoro, molti artigiani, professionisti, tecnici, in grave crisi. Ma la produzione di contenuti, il racconto del e per il nostro tempo saranno più indispensabili di prima. Lo saranno per la reputazione ed il rispetto che si deve al nostro Paese in ogni parte del mondo. E nella nostra Italia che, dannazione, tra 2019 e inizio del 2020 – fino all’irrompere subdolo dell’emergenza – aveva premiato il Cinema nelle sale, aveva riscoperto qualità e diversità di contenuti originali, creatori, talenti del nostro cineaudiovisivo.

In queste settimane, in conferenze telefoniche e skype incessanti, stiamo cercando di comporre gli interessi della sala con quelli della fruizione televisiva, delle piattaforme, dell’innovazione digitale. Sono interessi convergenti. Nessuno può sottrarsi ad una progettualità strategica, di tutto il sistema produttivo e creativo. Cosa sogno? Che le industrie preparino offerte ancora migliori per il pubblico, che nel tempo del Coronavirus avrà imparato ad essere più esigente. Che si fissino regole chiare, per attrarre investimenti in Italia da parte dei grandi soggetti internazionali. Che RAI e broadcaster valorizzino ancora di più questa filiera. Che, mentre le sale restano chiuse, arrivino i finanziamenti attesi per renderle ancora più moderne ed accoglienti. Non vedo l’ora di sedermi, buio in sala, perché inizia lo spettacolo, l’esperienza amata da decine di milioni di italiani”.

di Francesco Rutelli

la Repubblica – 2 aprile 2020

 

 

Archivio del cinema italiano
Facebook Page Twitter Account YoutTube Channel Instagram Profile