CINÉ, OTTIMISMO SULL’ESTATE AL CONVEGNO DI BOX OFFICE

 

Al panel si è analizzata la partenza (positiva) di Moviement, e tutti i rami del mercato hanno voluto mostrarsi fiduciosi sull’andamento dell’iniziativa triennale

Ad aprire questo pomeriggio Ciné – Giornate estive di cinema (2-5 luglio, Riccione) è stato il convegno promosso da Box Office dal titolo “Estate: la genesi di un progetto comune, i primi dati e gli sviluppi futuri”, realizzato in collaborazione con Anica, Anec e Anem. Sono intervenuti Luigi Lonigro (direttore 01 Distribution e presidente distributori Anica), Andrea Cuneo (responsabile comunicazione Moviement), Richard Borg (direttore generale e amministratore delegato di Universal Pictures International Italy), Thomas J. Ciampa (Senior Vice President Distribution & New Theatrical Ventures di Warner Bros. Entertainment Italia), Daniel Frigo (Country Manager and Head of Theatrical Distribution Studio Motion Pictures di The Walt Disney Company Italia), Francesca Cima (produttrice di Indigo Film e presidente produttori Anica), Francesco Di Cola (Director of Screen Content di The Space Cinema), Mario Lorini (presidente Anec) e Gianluca Pantano (Italy Film Buying Director di Uci Cinemas Italia). A moderare, Vito Sinopoli (editore di Box Office).

Il panel si è aperto con una veloce presentazione dei dati di incasso di queste prime settimane estive in confronto con gli anni precedenti. Prendendo in esame il periodo dal 15 maggio al 30 giugno negli anni dal 2016 al 2019, emerge che il 2019 ha registrato la performance migliore con 52,7 milioni di euro di incasso. Si è fatto anche meglio del 2016, quando si erano raccolti 51,4 milioni. Un dato positivo che Moviement ha contribuito a realizzare. Su questo tutti i relatori sono stati d’accordo. Perché se forse ci si aspettava di più dal box office, c’è stato però un trend positivo.

Luigi Lonigro (direttore di 01 Distribution e presidente distributori Anica) ha, infatti, dichiarato: «Bisogna essere felici di questi numeri, che sono molto positivi. E poi sono numeri frutto del lavoro di soli 2 mesi, quando Moviement è un piano che si svolgerà su tre anni. Certo, rispetto alla Spagna, se confrontiamo film per film, data su data, registriamo un 35% in meno, ma ricordiamoci che la Spagna era nella nostra stessa situazione e poi è riuscita a risolvere il problema. Sapevamo che il primo anno sarebbe stato un momento delicato, quindi mi voglio concentrare sul dato positivo, ovvero che il 2019 ha registrato un’inversione di una tendenza. Siamo tornati a crescere e mi sbilancio dicendo che il nostro ambizioso obiettivo è di superare, a fine estate, i 100 milioni di euro al box office. Se ci sono stati, come ci sono stati, dei problemi, come magari qualche ritardo nella comunicazione, questi ci devono servire per migliorare e fare in modo di performare ancora meglio l’anno prossimo. E se c’è un segmento che va migliorato, questo è quello dei film italiani: per l’estate prossima dobbiamo puntare ad aumentare la quota nazionale, e penso che questo sarà possibile grazie alla collaborazione in atto coi produttori italiani e grazie al lavoro che sta facendo il sottosegretario Lucia Borgonzoni».

La parola è poi passata ad Andrea Cuneo (responsabile della comunicazione del progetto Moviement), che ha riportato i risultati della campagna marketing dell’iniziativa di rilancio dell’estate al cinema. Ad esempio, la diffusione degli spot nei cinema di tutta Italia ha contato 52 milioni di views e la social media coverage è stata di 550mila views.

Un ruolo fondamentale nell’avvio di Moviement, soprattutto nella fase iniziale, è stato svolto dalle major, che hanno convinto le casi madri a portare nei cinema italiani i blockbuster in day and date con gli Stati Uniti. Sono dunque intervenuti Richard Borg di Universal, Thomas J. Ciampa di Warner e Daniel Frigo di Disney. Richard Borg (direttore generale e amministratore delegato di Universal Pictures International Italy) ha voluto ringraziare a sua volta le associazioni di categoria che l’anno scorso hanno iniziato a dialogare in maniera costruttiva portando alla nascita di Moviement: «Operando tutti nello stesso mercato, finalmente ci siamo resi conto che l’anomalia del nostro sistema, per il quale il cinema d’estate non esisteva, doveva essere risolta con urgenza. L’anno scorso Thomas Ciampa aveva sollevato il problema e fortunatamente tutti gli altri operatori hanno accolto il messaggio. Per decenni abbiamo assistito a un’offerta estiva che proponeva gli scarti di magazzino della produzione. Ora questa situazione è cambiata. Sì, forse ci si aspettava un po’ di più dal box office di questo inizio di estate, ma anche io sono d’accordo nel dire che bisogna sottolineare il trend positivo. E, comunque, dobbiamo aspettare ottobre per tirare le fila. Pets 2 e Toy Story 4 hanno registrato numeri inferiori alle aspettative, ma è stato già importante far uscire due titoli animation a giugno quando le famiglie italiane non sono abituate ad andare al cinema. La cosa certa è che dobbiamo guardare al futuro e al Festival di Venezia dobbiamo già essere in grado di pianificare l’estate 2020».

Thomas J. Ciampa (Senior Vice President Distribution & New Theatrical Ventures di Warner Bros. Entertainment Italia) condivide questo spirito di collaborazione: «Se è vero che sono stato io a lanciare una provocazione l’anno scorso, è anche vero che la mia provocazione è stata ben accolta e ha trovato un terreno fertile dove attecchire. Per il futuro continuo a chiedere l’aiuto di tutti, anche perché quando dobbiamo difendere i risultati, magari non eccezionali, dei nostri titoli usciti in estate con le casi madri, dobbiamo essere forti nel dire che tutti i distributori e gli esercenti hanno fatto squadra».

Gli fa eco Daniel Frigo (Country Manager and Head of Theatrical Distribution Studio Motion Pictures di The Walt Disney Company Italia): «Moviement è stato un grande lavoro di squadra. Fondamentale è stato poi il supporto del sottosegretario Lucia Borgonzoni e di Luigi Lonigro, che è riuscito a metterci tutti insieme. Sin dall’inizio di Moviement, Disney c’è stata e c’è ora con Toy Story 4, del quale siamo contenti perché comunque stiamo registrando il 50% quota di mercato; per gli incassi aspettiamo prima di tirare le somme, anche perché il film è molto bello e sono fiducioso che possa avere un lungo futuro. E poi torneremo nelle sale con Il re leone. Sono fiducioso e confido che quest’estate si possano incassare 100 milioni di euro. Alcuni aspetti vanno migliorati, per esempio la comunicazione dovrebbe iniziare prima».

Per Francesca Cima (produttrice di Indigo Film e presidente produttori Anica), «sicuramente si può far meglio ma abbiamo la possibilità di poter contare su un progetto di tre anni. L’obiettivo è una rivoluzione culturale, che dunque richiede più di una stagione. Per riuscire a sostenere il cinema italiano in estate dobbiamo però pensare a nuovi format che lo valorizzano a livello di promozione. Il traditore ha avuto una bella visibilità grazie al Festival di Cannes, ma dobbiamo studiare altri modi per lanciare i film italiani. Perché in estate anche la televisione va in vacanza ed è difficile trovare spazi per la promozione. Magari si potrebbe pensare di avere come sponsor dei siti di informazione che diano spazio al nostro cinema. Anche in Anica stiamo facendo riflessioni in merito. Infine, se per 20 anni i film di qualità non sono usciti in estate, non è certo immediato cambiare la prospettiva; ma se il sistema va in quella direzione, molti operatori cambieranno idea».

Passando al mondo dell’esercizio, Mario Lorini (presidente Anec) ha sottolineato come la maggior parte delle sale stiano compiendo sforzi incredibili: «anche le sale piccole di provincia, che erano abituate a chiudere in estate, hanno fatto lo sforzo di rimanere aperte. Ora siamo solo all’inizio, ma il processo è avviato. Noi esercenti ce la metteremo tutta». Anche Francesco Di Cola (Director of Screen Content di The Space Cinema) esprime ottimismo: «l’anno scorso eravamo qui a parlare del problema dell’estate; quest’anno, invece, questo problema lo stiamo risolvendo. Tutti i player hanno deciso di mettere davanti ai loro singoli interessi, il bene generale di un mercato che necessariamente doveva cambiare per restare vivo 12 mesi all’anno. Moviement è appena partito, quindi il nostro ruolo, ora, non è tirare delle conclusioni ma pensare che, in quanto manager, siamo tutti responsabili, ognuno secondo le proprie dimensioni, della riuscita dell’operazione. Nella fase iniziale di Moviement abbiamo dovuto scegliere se coinvolgere pochi soggetti e andare più veloci, oppure se coinvolgere tutta la filiera e andare più lenti. Abbiamo optato per la seconda possibilità e in questa situazione nessuno ora può chiamarsi fuori». A completare la visione dal punto di vista dell’esercizio è intervenuto Gianluca Pantano (Italy Film Buying Director di Uci Cinemas Italia): «Grazie ai tavoli di confronto coi distributori siamo riusciti a costruire un’offerta estiva di titoli di cui essere orgogliosi. Poi certo saremmo stati più felici di risultati diversi per Pets 2 Toy Story 4, ma non siamo la Spagna o l’Inghilterra. Abbiamo una nostra identità. E comunque, anche solo tenere aperte tutte le nostre sale d’estate con gli stessi orari invernali è un segnale forte. Per il 2020 dobbiamo iniziare a lavorare sin da subito e sarà importante coinvolgere sempre più i produttori italiani per incrementare l’offerta di film nazionali. L’anno prossimo il prodotto italiano sarà fondamentatale».

A concludere il convegno, l’intervento del sottosegretario Mibac con delega al cinema Lucia Borgonzoni. «Dobbiamo essere contenti del risultato di Moviement: c’è stato un cambiamento, un’inversione di tendenza. Sono dati positivi. Sono convinta che l’anno prossimo andrà ancora meglio, perché tante difficoltà che abbiamo incontrato quest’anno, ora sappiamo come gestirle. Voglio ricordare ancora una volta come le sale siano una realtà fondamentale, luoghi in grado di fornire un’esperienza unica che non sono paragonabili a nessun altro luogo di sfruttamento di un film. Quando mi sono insediata e ho iniziato a lavorare sul sistema cinema, mi sono resa conto che le sale erano il segmento più difficoltà: i nostri sforzi sono indirizzati a sanare un segmento. I film vanno visti in sala perché solo lì possono rendere la loro bellezza: questo messaggio dobbiamo riuscire a trasmetterlo. E dobbiamo coltivare questo pensiero già nelle scuole (non caso stiamo lavorando a dei bandi per il prossimo anno sulla diffusione della cultura dell’audiovisivo) e pensare a un modo per premiare i giovani che vanno al cinema anche una volta terminato l’anno scolastico. Quando sono stata al Forum Internazionale della Cultura a San Pietroburgo, Putin ha detto che stanno aprendo molte sale perché sono presidi sociali, luoghi di incontro, di condivisione per i giovani e i non più giovani, e per questo è fondamentale. Coi nostri provvedimenti, ad esempio sulle window, abbiamo sempre difeso la visione in sala, anche offrendo alle piattaforme la possibilità di sfruttamento dei loro film nelle sale per 3 giorni». Per il rilancio dell’estate, il Governo c’è con 4,5 milioni a sostegno del cinema italiano, perché sappiamo che il prodotto nazionale fa più fatica. Per le sale e l’audiovisivo il nostro Governo investe tanto: quest’anno sono stanziati fondi per 520 milioni e io ne chiederò altri. I soldi ci sono; certo bisogna investirli bene e ragionare sulle regole di assegnazione per far funzionare al meglio il sistema. Quello che posso assicurare è di impegnarmi a costruire il bando straordinario delle sale del 2018. Per chiudere, sono sicura che a settembre, al Festival di Venezia, grazie a Moviement, presenteremo dati che nessuno si immaginava fossero possibili progettando già un piano per il 2020».

2/7/2019 (fonte e-duesse)

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